mercoledì 11 settembre 2013

Episodio Due - Senza nuvole



Davide rimase colpito dall’intraprendenza di Laura. I due si fecero compagnia per il viaggio di ritorno scambiandosi anche i numeri del cellulare. Lui ebbe da subito l’impressione di conoscerla da sempre. Una ragazza solare, sempre col sorriso sulle labbra, ironica e soprattutto volta alla comunicazione, tanto quanto non lo fosse Davide. Quest’ultimo, tornato a casa, non era in sé nel vivere l’entusiasmo del primo giorno della sua nuova vita. Nel pomeriggio fu raggiunto poi da Enrico, il suo migliore amico, che invece aveva deciso di allontanarsi per un po’ dagli studi per dedicarsi al giornale del paese, su cui scriveva già da qualche anno. Insieme avevano trascorso gli anni del liceo ed erano diventati inseparabili.

- E quindi hai incontrato Laura Perone?!? Oh mamma il mondo è proprio piccolo! – esclamò Enrico seduto alla scrivania della camera di Davide sgranocchiando una carota offertagli dalla madre di questi
- Pensa che io non ho nemmeno ben presente chi sia, cioè ricordo solo di averla intravista qualche volta nei corridoi!
- Amico mio, ma dove vivi? Laura è stata la migliore amica di Anna, che a sua volta era amica di Ilaria, quella insopportabile di classe nostra. Regina mi raccontò che Anna, dopo aver litigato con Ilaria, si legò a Laura e da lì in poi Ilaria ha sempre schiattato di gelosia come manco i pomodori compressi in un barattolo di cartone!
- Enrico!!! – esclamò Davide accennando un sorriso mentre con il telecomando girava e rigirava i canali alla televisione
- Si?!?
- Sei diabolico, sei peggio di quelle pettegole zitelle sedute in piazza!
- Non è colpa mia! Cioè che ci posso fare se la gente mi racconta?
- Ah si, come se a te dispiacesse! Comunque stasera gioca il Napoli, che fai resti a cena da me?
- Assolutamente no! Stasera ho la puntata imperdibile di Sam&Colby. Stasera Colby scoprirà che Sam è innamorata di Petey!
- Non voglio che mi anticipi nulla. Zitto. Tanto io non lo vedrò e poi non capisco che sfizio ci trovi a sapere già cosa succede in anticipo.
- Semplice: spero sempre nel miracolo e che Sam e Colby riescano a capire che sono fatti l’uno per l’altro, sono due anime gemelle! Io invece non capisco perché non vuoi che te ne parli ogni volta se tanto non lo vedi più … – i toni di Enrico si fecero poi più seri - A proposito, oggi ho sentito Caterina, perché non le mandi un messaggio? Mi chiede sempre di te, da prima dell’estate. Ci è rimasta male che l’altro giorno non c’eri nemmeno alla sua festa di compleanno, ci sei sempre stato, c'erano tutti e tu no, e quest'anno nemmeno un messaggino.

Il viso di Davide impallidì d’un tratto. Lui e Caterina avevano condiviso gli anni dell'adolescenza, con Enrico ai tempi del liceo si era instaurata un'amicizia forte e lei era stata fondamentale per lui. Caterina però si era allontanata molto dai due dopo aver conosciuto il suo nuovo amore e questo Davide non era mai riuscito a perdonarglielo, soprattutto dopo aver capito che stava innamorandosi di lei.

- Ne abbiamo parlato tante volte, Henry! Caterina è come una calamita per me, una calamita sempre più pericolosa ad ogni passo che faccio e che mi avvicini a lei.
- Non esiste una sola forma d’amore. Si può vivere una persona pur amandola sotto altre forme. Stai sbagliando a precluderti un rapporto con lei e te ne accorgerai. – gli ribatté Enrico
- Non credo, per una volta nella mia vita sto provando solo ad essere egoista e a mettere al primo posto ciò che può rendere sereno me! Io devo dimenticarla e l’unico modo che ho è questo.
- Se è quello che vuoi, ma così facendo anche lei dimenticherà te, anche come amico, e allora sarà troppo tardi perché significherà che l’hai persa sotto ogni fronte. Ma faccio come vuoi, non te ne parlerò più, volevo solo farti presente che non approvo il modo in cui hai deciso di reagire, tutto qui!

Enrico lasciò così Davide assorto in quell’insopportabile dubbio, quel costante pensiero di Caterina che a sprazzi ritornava nella sua mente per assalirlo bruscamente. Intanto quest’ultima era da sola a casa con lo stereo al massimo volume intenta a prepararsi per la serata. Si guardava allo specchio disegnando con gli occhi ogni forma del proprio corpo mentre con la matita ricalcava le proprie labbra per poi affondarle nel suo affezionato rossetto alla fragola. Fece attenzione nel curare minuziosamente ogni piccolo particolare, soddisfatta del vestitino corto che non le nascondeva le forme e del profumo regalatole da Enrico per il suo compleanno. Intanto canticchiava ridefinendo l’acconciatura.

- <Run, Run, Run, Run, everybody move run, lemme see you move and rock it til the grooves done>. Oh cacchio sono già le nove. Telefono, dov’è il telefono?!? Calma Caterina, calma! Spegniamo la musica, cerchiamo il telefono.

Quella sera Caterina era molto nervosa. Giacomo, il suo amico del liceo e neofidanzato da qualche mese, le aveva rivelato di avere una sorpresa per lei e allora voleva che tutto fosse perfetto. Si era avvicinata a lui durante l’estate appena trascorsa ed ogni sera era l’occasione per entrambi di spiare i respiri, le intenzioni, le confessioni l’uno dell’altro. Raggiunse dopo qualche minuto il ragazzo che l’aspettava sotto il portone di casa.

- Ecco la mia biologa preferita! – esclamò lui appena la vide entrare in macchina
- Ah calcolando che ho seguito giusto il primo giorno di corso, direi che in biologia sono un asso.
- Sei bellissima! – le sussurrò lui all’orecchio avvicinandosi lentamente – Sei un angelo!
- E tu sei un adulatore.
- Gli adulatori impazziscono facilmente, sai? Soprattutto davanti a questa bellezza e poi questo profumo! - continuò il ragazzo portando le sue labbra sul collo di lei mentre con una mano le spostava i capelli
- Piano. – sospirò lei chiudendo gli occhi e sorridendo – Sono curiosa della tua sorpresa.
- Beh, per quella dobbiamo andare a casa mia. Come al solito mia madre non è in casa e … - accarezzando le bretelle del reggiseno di Caterina per poi iniziare a baciarle continuò sussurrandole all’orecchio – la mia sorpresa va gustata fino e in fondo.

Il consenso leggibile dagli occhi di Caterina incentivò Giacomo a non perder tempo e a mettere in moto la macchina dirigendosi verso casa. Nel frattempo il telefonino di Davide continuava a lampeggiare vibrando. Un messaggio ricevuto.

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