venerdì 13 settembre 2013

Episodio Tre - Io son per te l'amore



Ti aspetto tra dieci minuti fuori la Caffetteria Vespucci e non voglio storie, sono già in cammino! Laura

Davide rimase stupito. E’ un ragazzo pigro, che, anche a causa dei suoi centosessantadue chili, raramente esce da casa o accetta gli inviti degli amici a spostarsi eppure in quel caso si vedeva costretto a farlo. Non era entusiasta, ma indossò al volo il pantalone di una tuta con una maglietta e si diresse verso la porta di casa.

- Davide, dove vai? – gli domandò la sorella
- Raggiungo un secondo un’amica in caffetteria, torno tra un po’!
- Ma come, Davide! Dovevi aiutarmi con la versione di latino stasera. Domani che dico alla Saponero?
- Magari che è esagerato assegnare una versione il primo giorno di scuola. Mi spiace Carlotta
- Proprio stasera San Gennaro doveva fare il miracolo e farti uscire da casa mi domando io!
- Signorina, fai poco la spiritosa e avvisa tu mamma e papà altrimenti quest’anno niente lezioni gratuite di matematica.
- Così non vale, però, giochi sleale! Ricattatore!
- Antipatica e approfittatrice! – ribatté lui scherzoso

Il ragazzo si affrettò a raggiungere la caffetteria trovandoci già al tavolo Laura, intenta a girare il cucchiaino nel suo caffè alla nocciola, il suo preferito. Trepidava, non appariva minimamente stanca per la giornata universitaria appena trascorsa. Quel sorriso quasi contagioso disegnava i lineamenti del suo volto e l'assenza anche del minimo segno di trucco risaltava la naturalezza del suo stile.

- Era ora! – gli disse lei sorridendo
- Ho fatto il prima possibile. Perché credevi ti dessi buca?
- Assolutamente no, ci avrei scommesso casa! A proposito di casa c’è un motivo per cui ti ho fatto venire qui a quest’ora.
- Spero valido, anche perché altrimenti avrò sulla coscienza una versione di latino. – sghignazzò Davide
- Posso farti prima una domanda che sto scoppiando da stamane? - chiese allora Laura
- Addirittura?!? Spara! – rispose lui
- Tu ci tieni ancora a Caterina Bellaria? Ci stavi insieme, no? Quella della tua classe!

Davide sospirò accennando un lieve sorriso prima di prendere la parola.

- Sai che sto iniziando a pensare che tu sia la sorella gemella di Enrico? Laura, io e Caterina non siamo mai stati insieme, abbiamo solo condiviso un periodo della nostra vita, siamo stati molto amici, ma ora è finita!
- Fossi in te farei attenzione! – sussurrò la ragazza avvicinando lentamente le labbra al viso di lui e coprendo la sua bocca con una mano
- Guarda che a me non interessa lei cosa va facendo in giro e poi a cosa dovrei fare attenzione?
- A Caterina. Diciamo che eravate due amici inseparabili al liceo, poi lei ha trovato chi la faceva divertire come si deve, un buon partito, e ora è ben accasata con il figlio dell'assessor De Rosa, Giacomo mi pare si chiami. Che antipatico! Guarda, a me lei non è mai stata tanto simpatica, anzi, e poi diciamoci la verità, prima Dario Martini, poi Claudio Migliacci, poi la simpatia con te ed Enrico, ora anche Giacomo. Una così …

Il silenzio divenne tombale e la tristezza si stampò sul volto del ragazzo, quando Laura, probabilmente accortasi del disagio di Davide, continuò.

- Ok, scusa, non volevo essere invadente, è che ora siamo amici e io sapevo questa cosa e … ecco volevo solo accertarmi che tu stessi bene.
- E tu mi hai fatto venire qui per questo? - chiese allora Davide
- No! Giuro. 
- Ecco, allora invece di preoccuparti per me così amorevolmente dimmi perché stiamo qui.
- Ho una proposta da farti. - azzardò entusiasta lei
- Sono tutto orecchie …
- I miei sono in ferie fino a fine settembre ed io sono a casa mia sola con mio nonno. Oggi appena tornata dall’università gli ho chiesto se qualche sera potevo organizzare una festa con i nostri amici di corso, ho un cortile immenso, una piscina e lui ovviamente mi ha detto di si. Penso sia un’idea stupenda per conoscere un po’ di gente, che ne pensi?
- Non ce la fai proprio  tu a non fare amicizia con le persone, vero?
- Rispondimi e non fare il vago, signor ingegnere, che ne pensi?
- Penso che è presto e che rischi di riempirti casa di sconosciuti tra i quali dubito anche riusciremmo a trovare degli amici.
- Altro che ingegnere, a te Leopardi ti devo chiamare! Davide ma tu mica puoi vivere così? Devi aprirti al mondo, alle persone, devi conoscere, imparare, ascoltare storie, altrimenti rischi di rimanere fermo, immobile nella  tua cameretta, un eremita. Io penso che tu abbia anche bisogno di lanciarti nella folla!
- Guardami Laura, guardami bene, io tra la folla ci vado stretto! - ribatté lui
- Io posso solo immaginarlo come ti senti.
- Per quanti chili mi porto dietro, intendi? Vuoi sapere perché ho uno spirito da eremita? - Davide trovò l'inaspettato sfogo nelle parole a Laura - Odio gli occhi della gente, odio quei sorrisi che cercano di nascondere appena mi vedono, odio la compassione, quasi riesco a leggere ogni volta nei loro pensieri “Poverino, guarda in che condizioni è ridotto!”. Odio anche le cose che dovrebbero essere consuetudine, odio incastrarmi nella poltrona di un cinema, prendermi quasi due posti sull'autobus, fingere che tutto sia normale. Credi ancora che per me sia così semplice aprirmi al mondo, ascoltare storie o conoscere persone?
- Inizia a farlo! - lo interruppe Laura seriosa – Non domandarti cosa succederà e come, inizia, inizia a vivere per come sei. - cercò poi di smorzare i toni – E poi come faccio io a fare tutto da sola? Ho bisogno di te.

Lo sfogo di Davide trovò rifugio nelle parole di Laura che, presa la mano del nuovo amico, continuò.

- E poi devi aiutarmi a trovare un fidanzato, è fondamentale!
- Ah si? - sorrise lui - E come lo vorresti questo fidanzato? Sentiamo …
- Semplice, la parola d’ordine è: tremendamente bastardo!

Nel frattempo Caterina e Giacomo arrivarono a casa di lui. Gli occhi del ragazzo non si distoglievano da lei, da quel fascino così femmineo, colpito dal profumo dei suoi capelli, della sua pelle. Avvicinarono i loro corpi lentamente, lasciarono guidarsi da quella passione così sregolata, così improvvisa, calda mentre le mani di lui lentamente spogliavano il corpo di lei e le sue labbra si posavano sul suo seno.

- Ci tengo davvero a te, Caterina, da morire. – le continuava a sussurrare lui
- Anche io! – sospirò lei lasciando cadere il suo vestitino
- Sarà perfetto, te lo giuro, tutto sarà perfetto! – sussurrava Giacomo baciando ogni centimetro del corpo della ragazza – Sarai il mio mondo ed io il tuo, e nient’altro intorno, solo io e te. Non lasciarmi mai, mai, non lasciarmi mai. – continuava conducendo le sue labbra lungo il corpo di lei
- Mai. Sarò per te l’amore, Giacomo. – sillabò la ragazza chiudendo gli occhi e conducendo il suo capo all’indietro avvolta dal piacere che le stava regalando Giacomo.

La notte portò via così una giornata intensa tra i pensieri di Davide e l’entusiasmo di Laura, tra la passione che coinvolgeva sempre di più Caterina e Giacomo e la paura di Enrico che nulla potesse più tornare come prima in quel gruppo di amici un tempo così uniti.

0 commenti:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Grants for single moms